«PACE!»
È IL SALUTO CRISTIANO? PARLIAMONE
Qui di seguito discutiamo l’articolo «“Pace!” è il saluto cristiano?». In esso
abbiamo visto che nel NT ci sono svariati modi di salutare e che «pace!» è
soltanto uno dei tanti. Abbiamo visto che «pace!» da solo era inusuale, ma
ricorreva «pace a te!» (solo in 3 Gv 1,15) e «pace a
voi [tutti]!», sebbene meno di quanto ci si aspetti. Nei saluti scritti
ricorre «Grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo» (qui la grazia ha priorità e
la pace ne è l’efflusso), ma difficilmente tale formula era usata nella vita
quotidiana, quando ci si salutava.
Nell’articolo abbiamo constatato che nel NT
il saluto «pace (a te, a voi)!» è statisticamente
bassissimo. Il saluto «grazia a voi e pace…» è quello più ricorrente;
tuttavia, oggigiorno, sfido a trovare un solo credente, che sia abituato a
usare formula di saluto, incontrando qualcuno
Abbiamo visto che nel NT è abbastanza
ricorrente la formula «salute!»,
usata dall’angelo, da Gesù, da Giuda, dalle guardia, dagli apostoli e dalla
chiesa di Gerusalemme, dal procuratore Felice, da Giacomo e da Giovanni.
I modi di salutare nella Bibbia sono
vari e dipendono dal tempo, dal luogo, dalla cultura e dalle circostanze. Qui di seguito aggiungo qualche
nota sulle formule di saluto nell’AT.
Ad esempio è
scritto: «Mosè uscì a incontrare il suo suocero, s’inchinò, e lo baciò; s’informarono reciprocamente della loro salute,
ed entrarono nella tenda» (Es 18,7). All’incontro, chiedere della salute degli altri (Gdc
18,5), significa appunto salutare.
Davide mandò a Nabal, tramite terzi, il
seguente saluto: «Salute! E pace a te, pace alla
tua casa, e pace a tutto quello che ti appartiene!» (1 Sm 25,6; lett. lëchāj «alla vita» o «vivi o «vivi o
possa tu vivere [a lungo]»).
Uno dei saluti
menzionato nell’AT è jechî le`olām «viva
egli per sempre (o possa egli vivere in perpetuo» (cfr. 1 Re 1,31); oppure
nella versione aramaica troviamo le`olemîn
chëjî «vivi per
sempre (o possa tu vivere in perpetuo» (Dn 2,4; 3,9; 5,10; 6,6[7].21[22]). Come
si vede, ogni tempo aveva il suo modo di salutare.
Si noti che lo stesso saluto šelām! (aram.), che
letteralmente intendeva «prosperità, pace», era inteso nel senso di «salute!», come viene tradotto (Esd
4,17). Così la locuzione šelāmā’
kollā’! (aram.), che letteralmente significa «con ogni prosperità o pace»,
è tradotta con «salute perfetta!»
(Esd 5,7); noi diremmo oggi «[ti auguro] ogni bene!».
Concludo affermando che nella Bibbia non esiste un «saluto cristiano» per
eccellenza, ma che nel NT sono riportati diversi tipi di saluto. Non esiste
neppure un comandamento, che imponga un certo «saluto biblico». Quindi, ogni
cristiano rigenerato può salutare così, com’è più confacente per la sua
coscienza, la sua cultura d’appartenenza, la sua indole, il suo paese d’origine
e quant’altro (libertà, scelta, ambiente, ecc.).
Ognuno può salutarmi nei modi leciti, che vuole. Basta che non voglia impormi
la sua formula di saluto e non pretenda che essa sia il «saluto biblico»! Chi
mi saluta con «pace!», gli
risponderà «pace a te!» o «šalôm [lekah]!». A chi mi saluta con «possa tu vivere in perpetuo!», magari
gli risponderò con «possa prosperare l’anima tua!». A chi mi saluta con «salute!», gli risponderà «salve!». Mi
sta bene anche un «buon giorno!» (o
buona sera!) o un «ciao!».
Sul sito seguono i contributi dei lettori e le mie eventuali osservazioni…
[CONTINUA LA LETTURA:
http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Pace_saluto_Avv.htm]
Solo dopo aver letto l’intero
scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle
questioni in esso contenute?
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