PARLIAMO DI GESÙ, NON DI BABBO
NATALE
1. È ORA DI FAR MORIRE IL MITO DI
BABBO NATALE: Babbo Natale non ha nulla a che fare con la nascita di Gesù. Quello di
Babbo Natale è un mito costruito ad
arte dalla pubblicità e dal marketing, per far vendere meglio i prodotti alle
industrie di dolciumi, di giocattoli e così via. Invece di parlare della
nascita del Redentore del mondo, si parla dello «spirito del Natale»,
quasi fosse un essere trascendentale o una magia religiosa, che renderebbe
tutti più buoni. La morale di tale «spiritualità
natalizia» non è quella biblica di far conoscere il Signore e Salvatore
Gesù, il Messia, ma è la filosofia
umanistica di «rendere tutti più buoni», almeno a Natale.
È meglio far morire il mito
commerciale di Babbo Natale, che ammalia e incanta la gente, che a tutto pensa,
tranne che un giorno il Figlio di Dio
è venuto nel mondo per salvare tutti coloro, che credono in Lui. Duemila anni
fa, non venne un presunto «spirito del
Natale» nel mondo, ma lo Spirito Santo venne sopra una giovane donna ebrea, coprendola
con l’ombra della potenza dell’Altissimo e procreando in lei un Essere santo, il
Figlio di Dio (Lc 1,35).
Le famiglie dei credenti biblici dovrebbero
finalmente seppellire Babbo Natale. Essi dovrebbero prosciugare la palude
chiamata «spiritualità natalizia» e bandire il cosiddetto «spirito del Natale». Come farlo, lo
abbiamo spiegato nell’articolo «Babbo Natale è morto, la Befana è a rischio», a cui
rimandiamo. Solo allora saranno in grado di mettere al centro il fatto che il
Figlio di Dio si è incarnato, per attuare la sua opera di redenzione.
2. CRISTO È LA FINE DEI MITI: Che cosa afferma
il NT di favole e miti? Il termine greco mŷthos intende in genere «mito, favola, invenzione, falsità». L’apostolo Pietro
attestò: «Vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro
Signore Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a miti abilmente inventati, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà» (2 Pietro 1,16). […]
3. PARLIAMO DI CRISTO, NON DEI
MITI: Di là se Gesù nacque o meno in un tempo corrispondente al nostro
periodo natalizio, noi cristiani biblici abbiamo l’occasione, il privilegio e
la responsabilità per alfabetizzare
i nostri contemporanei con i contenuti biblici. E questo riesce meglio, quando
le persone intorno a noi sono più sensibili verso i temi della nascita di
Cristo. Comunichiamo ai nostri contemporanei la necessità che Gesù nasca nei loro cuori. Diciamo loro
che Cristo è nato nella storia, per poi morire in croce come sostituto per
chiunque crede in Lui come Signore e Salvatore. […]
Il resto dello scritto si trova sul sito.
[CONTINUA LA
LETTURA: http://diakrisis.altervista.org/_Cult/A1-Gesu_Babbo-Natale_OiG.htm] Solo
dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito
alle questioni in esso contenute?
ATTENZIONE: Quanto scritto sulle
bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può
diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito
«Fede controcorrente» e su altri associati ad esso.
~~> Discuti questo tema qui o sulla mia pagina di "Facebook":
https://www.facebook.com/notes/fede-vivente/parliamo-di-ges%C3%B9-non-di-babbo-natale/882804018417500
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