CERVELLI IN FUMO? PARLIAMONE
Qui di seguito discutiamo l’articolo «Cervelli in fumo: Sigarette ed ermeneutica biblica» [http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Cervelli_in-fumo_Mds.htm ]. Come ho già scritto, non fumo e sconsiglierei a chiunque di farlo, per i danni che provoca. Tuttavia, userei argomenti medico-scientifici ed eviterei di usare addebiti morali, basati sul soggettivismo, che rappresentano un abuso della sacra Scrittura, creano prostrazione in chi è moralmente stigmatizzato e non risolve veramente il problema reale.
Uno degli interrogativi, che ci poniamo, è come definiamo il concetto di «peccato» (trasgressione, violazione, infrazione, fallo, ecc.), per poi poter stabilire se c’è o meno una colpa morale, che eventualmente porti a una pena o a un intervento disciplinare. Infatti, se il concetto di peccato è basato sulla percezione soggettiva e culturale di un individuo o di un certo gruppo, e non su una legge specifica, allora per gli uni pressoché tutte le cose saranno chiamate «peccati», mentre per gli altri nulla lo è. Nella Bibbia il «peccato» (trasgressione, ecc.) è un concetto giuridico ben definito, che non lascia discrezionalità. Ai dettagli rimando nella discussione.
La questione del fumo (tabacco, sigarette, ecc.) è qui solo un banco di prova per esercitare un’ermeneutica biblica basata sull’esegesi contestuale. Tali principi evinti si possono poi applicare a casi simili, in cui la sacra Scrittura non affronta specificamente questioni del genere; questo è il campo, ad esempio, di ogni tipo di dipendenza, anche quelle moderne.
[CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Cervelli_in-fumo_Sh.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
~~> Discuti questo tema qui o su «Punto°A°Croce»: https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/cervelli-in-fumo-parliamone/10150276609087990
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