L’ANZIANATO QUALE TEMA FISSO
(nel Convegno di Anziani e Servitori)
Questo è un tema specifico relativo alle «Assemblee dei Fratelli». Tuttavia, potrà interessare anche ad altri gruppi di chiese, visto che le dinamiche spesso sono simili.
Per una chiesa o per un gruppo di chiese organizzare un «Convegno degli Anziani e Servitori del Signore», non è un’impresa facile e ci vuole molto impegno e lavoro; per questo, ogni anno viene incaricato un altro gruppo di chiese. Anche per gli oratori preparare il tema richiesto è un grande sacrificio. Altresì i partecipanti devono investire soldi, tempo ed energie per arrivare al luogo del Convegno, parteciparvi e tornare a casa; tali conduttori, che vi partecipano, credono di trovare lì comunione, stimoli e insegnamenti per fare meglio nella loro vita e nella loro comunità. Quindi, non si può che essere grati per questa istituzione singolare, che non è né un sinodo, né una conferenza.
Ora, però, se si avesse la lista dei temi del «Convegno degli Anziani e Servitori del Signore» degli ultimi decenni, si avrebbe l’impressione che il tema dell’anzianato è abbastanza auto-referente, visto che esso è stato affrontano quasi ogni paio d’anni e da ogni angolazione e prospettiva. Posso immaginarmi che gli anziani più assidui e di vecchia data abbiano a casa qualcosa come una decina di dispense su tale tema. Esso appare sempre nuovo, almeno per il titolo, sebbene sia sempre uguale.
Come tema nel 2012 è stato fissato il seguente: «Qualifiche e responsabilità degli Anziani per la realizzazione degli scopi divini per la chiesa». Non metto in dubbio la preparazione dei relatori, né che anch’esso possa fare del bene, ad esempio, specialmente a chi è a digiuno sull’argomento e a chi ha problemi di conduzione da affrontare e pensa che tale «Convegno» lo aiuterà a risolverli nella propria comunità.
Qui di seguito dirò, più che altro, qualcosa sul piano pratico. Lo scopo è quello di alimentare una riflessione in merito e un confronto fraterno. Per ragion di cose dovrò essere un po’ provocante.
Quello dell’anzianato mi sembra il tema perpetuo, infinito e continuamente ricorrente del detto «Convegno degli Anziani e Servitori», da che io possa ricordare. Sembra che quanto detto dall’Ecclesiaste abbia una ragione anche per questo tema: «Quello che è stato è quel che sarà; quel che s’è fatto è quel che si farà; non v’è nulla di nuovo sotto il sole. V’è qualcosa della quale si dica: “Guarda questo è nuovo?”» (Ec 1,9s).
La cosa singolare è che con tutti questi convegni sull’anzianato, in genere, la qualità dei conduttori non mi pare per nulla migliorata. Oltre a non intravedere sempre conduttori «al di sopra d’ogni riprensione» (1 Tm 3; Tt 1), vedo che vengono riconosciuti non pochi «anziani di paglia», per fare numero e avere, a tutti i costi, un «collegio degli anziani».
Sarà questo o un prossimo «Convegno degli Anziani e Servitori» a portare il toccasana per tale patologia endemica, cronica e conclamata delle Assemblee? Speriamo in meglio, intanto prepariamoci al peggio.
Questo tema diventa anche l’occasione per parlare della conduzione e delle chiese locali in modo più ampio.
Seguono i contributi dei lettori… [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Den/T1-Anzianato_Convegno_UnV.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
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