NON FATE POSTO AL DIAVOLO
A tutto ciò rispondo come segue:
1. Il senso letterario del testo
Quando si analizza qualcosa, bisogna tener presente il testo nel suo contesto immediato. Qui Paolo dà una serie di precetti pratici di natura spirituale e morale. Nel brano indicato la Luzzi traduce: «Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sopra il vostro cruccio e non fate posto al diavolo» (Ef 4,26s); così fa all’incirca anche la NR («la vostra ira»). Nella parte finale altri traducono con «e non date occasione al diavolo» (CEI), «E non date luogo al diavolo» (D, ND).
Ecco una possibile traduzione letterale: «Adiratevi e non peccate. Il sole non tramonti sopra la vostra ira, e non date spazio al diavolo» (così p.es. la tedesca Elberferder). Singolarmente Lutero traduce alla fine: «E non date spazio al calunniatore»; inteso è il termine greco di diabolos nella sua etimologia di calunniatore (cfr. Ap 12,10 per tale sua «professione»).
Seguono i seguenti punti: 2. L’interpretazione del testo; 3. La questione della menzogna.
[CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/T1-No_posto_diav_EnB.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
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