lunedì 5 marzo 2012

Nell’Antico Testamento Dio è uno o unico? 1: Aspetti terminologici

NELL’ANTICO TESTAMENTO DIO È UNO O UNICO? 1: ASPETTI TERMINOLOGICI

Un lettore mi ha scritto: Carissimo fratello, shalom! Con la presente chiedo una lezione dettagliata su due parole ebraiche, dato che non conosco la lingua, così come scarsamente il greco. Le parole sono: ▪ 1. Echad; ▪ 2. Jachid.
     Le nostre traduzioni bibliche (Riveduta, N. Riveduta, Diodati) traducono [in Deuteronomio 6,4]: «È l’unico Eterno / Signore».
            Da un commentario ebraico abbiamo rilevato: «שמע ישראכ יחךח אלחים יחךח אחד», ossia: «Ascolta Israele, Jahwè è Dio, Jahwè è uno». [N.d.R.: l’ebraico è errato; vedi sotto]
     Come di sua conoscenza, vi è una battaglia ideologica tra coloro che sostengono una unità composta (echad) e coloro che sostengono una unità assoluta (jachid). Resta fermo il fatto che la dottrina della Trinità di Dio non va formulata da un singolo termine (però, è molto importante come valore teologico) e che non possiamo rifiutare di riconoscere che Dio sia non solo l’Essere supremo, bensì anche l’Uno e l’Unico. Egli è uno, perché non vi sono, né vi possono essere altre divinità; Egli è unico, perché le sue qualità sono esclusive e nessun altro essere le ha, né può le avere.
     Quindi, le chiedo quanto segue:
     1. La traduzione letterale corretta è «uno» o «unico»? Esiste in questo termine una unità composta? Le chiedo informazioni? I nostri traduttori, succitati, hanno considerato «echad» oppure «jachid» nel tradurre «unico»?
     2. Che differenza vi è tra «echad» e «jachid» rispetto alla natura di Dio?
     3. Che relazione c’è tra «l’uno» (echad) e il termine Elohim (Genesi 1,1.26; 3,22), che indica una pluralità?
     4. Se il termine ebraico «jachid» indica una unità assoluta, come mai non è stato utilizzato dallo scrittore ebraico nel comporre lo «Shema Israel» [Dt 6,4] essendo monoteista?
     In attesa di una sua esauriente risposta, nel più breve tempo possibile, la ringrazio anticipatamente: Shalom! {E. R.}

1.  ENTRIAMO IN TEMA: Consiglio di non scrivere cose in ebraico, se non si è capaci di scriverlo, leggerlo e controllarlo (diverse lettere appaiono simili e, sbagliandosi, si stravolge tutto ); in tali casi è meglio riportare la traslitterazione in italiano. Ecco la versione corretta dello «Šema` Jiśerāel»:
  שמע ישךאל יהוה אלהינו יהוה אחד [ŠM` JŚR’L JHWH ’LHJNW JHWH ’ḤD].
     Ammetto che mi meraviglio di questo speculare terminologico, come se l’essere di Dio possa essere svelato da un termine o dall’altro, che moderni speculatori assolutizzano. Inoltre, se la rivelazione è progressiva, la Deità in tre persone si trova nel NT ed è rivelata da Cristo e dai suoi apostoli!
            Il termine ebraico ’ëchād non è nulla di particolare o di mistico, ma corrisponde perlopiù al termine italiano «uno, unico». Inoltre, in ebraico ha uno spettro ampio di significati molto vasto e, secondo i casi, può significare «uno (sia numero, sia articolo indeterminativo), solo, unico, qualsiasi, ciascuno, una volta, insieme»…
     Seguono i seguenti punti: 2. Analisi terminologica; [nella seconda parte: 3. Approfondimenti storico-teologici; 4. Aspetti conclusivi]. La seconda parte sarà messa in rete prossimamente.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Dio_uno_unic1_MT_AT.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}



ATTENZIONE! Per favore, non intervenire se, dopo aver letto l’intero articolo, ti rendi conto che ti manca la necessaria competenza in merito!

~~> Discuti questo tema qui o su "Facebook": https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/nellantico-testamento-dio-%C3%A8-uno-o-unico-1-aspetti-terminologici/10150717938157990

Nessun commento:

Posta un commento