mercoledì 16 gennaio 2013

Il dilemma di votare o non votare


IL DILEMMA DI VOTARE O NON VOTARE
  
1.  ENTRIAMO IN TEMA: Quando s’appressano le prossime elezioni, alcuni mettono in rete il solito testo a favore del «non-voto verbalizzato». Ci sono forze oscure, che vogliono convincere gli altri a non votare, per creare un blocco delle istituzioni e il caos della politica, per poi accreditarsi come «uomini della provvidenza». Così è accaduto agli albori del fascismo, del nazismo e di altri totalitarismi, che hanno portato lo sfacelo nella società.
     Purtroppo, ci sono anche credenti che, nella loro ingenuità, si prestano a tale gioco dell’antipolitica e che rimettono in rete ciò, che altri hanno ideologicamente concepito, facendosi così strumentalizzare.
     Poi, ci sono anche cristiani massimalisti che, col loro integralismo e una fede malata, vogliono dettare legge alle coscienze, affermando che chi vota, farebbe compromessi col mondo, farebbe posto al diavolo e cose del genere. Essi portano un grande danno alla fede e alla testimonianza, poiché danno del cristianesimo una falsa immagine di un gruppo di estremisti fuori della realtà.
     Infine, ci sono gli apocalittici fatalisti, che leggono in ogni cosa, che avviene il marchio della bestia, il numero 666, l’inizio della gran tribolazione e delle piaghe e cose del genere; perciò vorrebbero che i credenti si tenessero fuori da ogni impegno civile, considerando la società una specie di incarnazione di Babilonia. Anche costoro arrecano molto danno all’Evangelo, poiché passano per esaltati misticheggianti.
     I credenti biblici devono rifuggire dall’ingenuità, dal massimalismo e dal fatalismo apocalittico. Essi devono concorrere praticamente al bene della società, in cui vivono. A Martin Lutero viene attribuita la seguente frase: «Quand’anche sapessi che domani il mondo verrà distrutto, pianterei ancora oggi un albero di mele»; sebbene tale aforisma non è letterariamente documentato, rende l’idea. Anche il voto è parte dell’impegno civile del credente biblico. La nostra tesi è la seguente: «Chi non vota, è responsabile dell'eventuale male, che potrà venire al Paese e a se stessi».

Sul sito sono presenti inoltre i seguenti punti: 2. Un testo sotto la lente; 3. Punti da ponderare; 4. A cosa devono mirare i cristiani biblici?; 5. Criteri per votare bene.
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Votare_non_UnV.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


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