DOTTI IGNORANTI IN RETE
È una cosa positiva che tutti possano esprimere le proprie
convinzioni e opinioni, e non solo un piccolo numero di persone acculturate. La
sapienza di vita non si misura con
la quantità d’informazioni, che si hanno. Anche la verità non può essere condizionata dalla forma espressiva.
Tuttavia, la rete
è per alcuni una sorta di «sfogatoio».
Per altri è una «arena», in cui
combattere le opinioni altrui. Per altri ancora la rete è il luogo, in cui burlarsi (magari anonimamente) di tutti
e di tutto, facendo i «troll».
Alcuni non hanno nulla da dire, né sanno come dirlo.
Arricchiscono le loro bacheche di «taglia e incolla» di altri, omettendo autori
e fonti; forse vogliono fare così bella figura.
Infine, ci sono i dotti ignoranti. Essi pensano che ciò,
che scrivono sia saggio e vero, solo perché lo scrivono loro. Scrivono in
genere di getto, in modo sgrammaticato, usando poca punteggiatura o solo
puntini sospensivi. Spesso usano un linguaggio da SMS. Se fai qualche osservazione
o obiezione al contenuto di quanto scrivono (non parliamo di suggerire loro di
migliorare la forma!), si rivoltano contro come delle belve fameliche.
Sebbene la logica
del dotto ignorante sia lacunosa, il suo modo di pensare sia scarso, il modo di
argomentare carente e poco probante, egli si sente «filosofo» e «maestro di vita». Come si permette il
resto dell’umanità a fare rilievi critici sul suo pensiero? Non sanno essi con
chi hanno a che fare? Non dovrebbero esse voler bere alla fonte della sua
mirabile intelligenza? Non sanno che con lui morirà l’intera sapienza?
A un tale
«filosofo» consiglio la chirurgia etica
e di farsi rifare il senno.
Per
l’approfondimento biblico (Il senso di questa lista di versi è di stimolare
la riflessione dei lettori, per aiutarli formulare contributi confacenti al
tema):
■ «Non rivolgere la parola allo stolto, perché disprezzerà il senno dei
tuoi discorsi» (Proverbi 23,9).
■ «Le parole della bocca del saggio sono piene di grazia; ma le labbra dello
stolto sono causa della sua rovina. Il principio delle parole della sua bocca è
stoltezza e la fine del suo dire è malvagia pazzia. Lo stolto moltiplica le
parole…» (Ecclesiaste 10,12ss). […]
Il resto dello scritto si trova sul sito.
[CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Etic/T1-Dotti_ignor_EdF.htm
] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel
merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
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