ERO
INCINTA, MA HO PERSO IL BIMBO
Certamente non posso capire fino in fondo che
cosa significhi per una donna essere rimasta incinta e poi perdere il bimbo,
ma posso tentare. Mia moglie e io ci siamo trovati due volte in questa
situazione; ambedue le volte sono state abbastanza drammatiche e pesanti
per le complicanze fisiche, psichiche ed esistenziali e per la salute.
Quando una donna rimane
incinta e accetta la gravidanza, il suo corpo e la sua mente sperimentano un mutamento
in tanti sensi. La psiche si abitua a questa nuova presenza, che si sta
sviluppando. I pensieri girano spesso intorno al bimbo, che nascerà; l’ansia e
l’attesa si alternano. Quando, poi, accade che la gravidanza si interrompe
improvvisamente o drammaticamente, è come se il mondo stesso traballasse e
crollasse. Subentrano l’angoscia, il lutto e la depressione. Ci si
chiede: «Perché?».
Nel primo contributo
riportiamo l’esperienza personale di una donna, mia cara amica, che è
passato per tale particolare prova. In mezzo a vari problemi esistenziali, ella
parla della gioia della gravidanza, del conflitto con un marito,
che rifiutava tutto ciò, della minaccia d’aborto e della perdita del
bimbo. Poi, descrive il tipico corso del lutto da perdita e il cammino
con Dio verso la liberazione e la pace. Tale cammino personale può
essere d’aiuto per altre donne, che si trovano nella stessa situazione.
Volentieri aggiungeremo le voci di altre donne, che sono passate per tale
«valle dell’ombra della morte».
[CONTINUA LA
LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Aborto_spontaneo_Lv.htm
] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel
merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}
~~> Discuti
questo tema qui o su "Facebook": https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/ero-incinta-ma-ho-perso-il-bimbo/10151611293912990
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