FIDARSI
DEL PROPRIO CUORE?
1. La tesi
sentimentale
Tempo fa ho letto
il seguente scritto di qualcuno, che rispecchia una tendenza diffusa, che
riporto con alcune correzioni secondarie e con il grassetto: «Nella vita fidati sempre del tuo cuore, in
qualunque situazione, in qualunque prospettiva tu ascoltalo e seguilo sempre e comunque. Solo lui è in grado di
mostrarti la verità. Solo lui è
nella condizione giusta per mostrarti la strada
da seguire. Seguilo perché ti condurrà dove hai sempre desiderato andare, dove
ti aspetta qualcuno di speciale, non dubitare mai!» {Raffy; 23 luglio 2012}
2. Breve analisi
Ciò che l’autore
intende con «cuore» è vario: istinto, intuito, sentimento, intimo, coscienza e
cose simili. Si attribuisce al proprio «cuore» una certa capacità di essere un
«saggio interiore», come fosse un maestro di vita, una guida spirituale e
morale.
Di là dal
romanticismo, espresso da tale autore, il proprio «cuore» può veramente fare
cose del genere? Può esso dare discernimento, lumi, guida, ammaestramento e
così via? Dubitiamo proprio di no.
3. L’analisi biblica
del cuore umano
Che cosa afferma
la sacra Scrittura sul «cuore» e sulle sue capacità?
■ «Il cuore è ingannevole più d’ogni altra cosa, ed è corrotto. Chi lo conoscerà? Io, l’Eterno,
che investigo il cuore, che metto alla prova le reni, per retribuire ciascuno
secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni» (Geremia
17,9s). Il cuore era per gli Ebrei la sede dei pensieri, mentre le reni
rappresentavano la sede della coscienza. Essendo il cuore estremamente
ingannevole e corrotto, non può essere un’istanza morale. […]
■ Anche il saggio Salomone dovette
ammettere per studio ed esperienza personale: «Il cuore dei figli degli
uomini è pieno di malvagità e hanno la follia
nel cuore, mentre vivono» (Ecclesiaste 9,3). Come fidarsi di
un’istanza folle e farsi guidare da essa? Sarebbe come se un cieco volesse
essere guida di altri ciechi! […]
4. La cura biblica
per il cuore umano
■ La via biblica è quella del ravvedimento dalla malvagità del
proprio cuore, per ottenere il perdono divino (cfr. At 8,22). Allora lo Spirito
Santo creerà nel peccatore penitente la rigenerazione dell’essere. A quel
punto, non sarà il proprio cuore a guidare il credente, ma il Signore con il
Suo Spirito e la sua Parola. Coloro, che invece vorranno coltivare il loro «malvagio
cuore incredulo»,
ritirandosi dal Dio vivente (Ebrei 3,12), saranno ingannati da se stessi e
finiranno con un fiasco esistenziale. […]
Il resto
dello scritto segue sul sito…
[CONTINUA LA LETTURA: www.diakrisis.altervista.org/_Dot/A1-Fida_cuor_Ori.htm]
Solo dopo aver letto l’intero
scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle
questioni in esso contenute?
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