VEDERE E GUARDARE
1. STAI SOLO VEDENDO O GIÀ GUARDANDO?:
Chi pensa che guardare e vedere sia la stessa cosa, si sbaglia. Vedere è
generico, e guardare è specifico, tanto più se si vuole scrutare e contemplare.
Si può vedere un quadro o
un’immagine, senza guardare l’essenziale né trarre considerazioni. Vedere significa percepire con la
vista, prendere cognizione della realtà esterna attraverso il senso della
vista. Guardare significa, oltre a
volgere lo sguardo per vedere qualcuno o qualcosa, esaminare o osservare
attentamente. Ad esempio si vede un microscopio,
ma si guarda un vetrino al microscopio. Si può vedere un ammalato (bambino, anziano, ecc.), ma altra cosa è guardarlo, ossia
assisterlo, accudirlo. Una cosa è vedere un prigioniero, altra cosa è guardarlo, ossia vigilarlo, sorvegliarlo.
E la lista potrebbe continuare.
Guardare significa
anche contemplare, ossia esaminare a
lungo, anche con l’intento di meditare e riflettere profondamente sui suoi
particolari (cfr. Sal 119,18.37; Is
33,7), per trarre poi delle considerazioni (cfr. Nu 23,9). Guardare
significa anche scrutare, per
intendere o esaminare attentamente, ad esempio per capire (Pr 20,27; 25,27; Lam
3,40).
2. RIACQUISTARE LA SENSIBILITÀ: Gli idoli
morti non hanno sensibilità, quindi «hanno
occhi e non vedono» (Sal 115,5; 135,16). Similmente, quando si vive nel peccato, si diventa
insensibile a esso, come se si fosse spiritualmente
morti. Dio disse a Israele: «Ascoltate
ora questo, o popolo stolto e senza cuore, che ha occhi e non vede, che ha orecchi e non ode» (Gr 5,21). […] L’apostolo Paolo disse nell’areopago di
Atene che Dio agisce in certi modi nella storia, affinché i pagani «cerchino
Dio, se mai giungano a trovarlo,
come a tastoni, benché egli non sia lontano da ciascuno di noi» (At 17,27).
[…]
Se non ci vedi
chiaro nelle cose di Dio, chiedi a Lui di farti recuperare la vista spirituale e di illuminarti con la sua luce; ciò vale anche per i credenti. Al
conduttore della chiesa di Laodicea, che il Signore Gesù considerava cieco, Egli
mandò a dire tra altre cose, quanto segue: «Io ti consiglio di comprare da me… del collirio per ungertene gli occhi,
affinché tu veda»
(Ap 3,18).
Il resto dello scritto si trova sul sito.
[CONTINUA LA LETTURA:
www.diakrisis.altervista.org/_Cres/T1-Ved_guard_EnB.htm]
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