lunedì 11 maggio 2015

Consiglio di chiesa 1: Natura e dinamiche



CONSIGLIO DI CHIESA 1: NATURA E DINAMICHE




In questo articolo approfondiamo che cosa sia il consiglio di chiesa, quindi la sua natura e le sue dinamiche interne. Nel prossimo articolo approfondiremo i conflitti interni e la loro valutazione.




ATTENZIONE! Questo articolo presenta un tema delicato e ha un carattere specialistico, perciò non è per tutti. Per favore, non intervenire se, dopo aver LETTO L’INTERO ARTICOLO SUL SITO (clicca sul link alla fine), ti rendi conto che ti manca la necessaria competenza in merito!


1.  ALCUNI TERMINI UTILI [→ sul sito]
2.  LE QUESTIONI NEL NT [→ sul sito]

3.  I DUE TIPI DI MINISTERI NEL NT: Sia in ambiente di missione, sia nelle assemblee locali, sono previste due differenti figure: i titolari e i loro collaboratori.
     Aspetto missionario: [→ sul sito]

     Aspetto ecclesiale: Similmente accadeva nella chiesa locale. Gli apostoli riconobbero dei loro collaboratori, che li coadiuvavano nelle incombenze pratiche, mentre essi stessi potevano dedicarsi maggiormente all’opera spirituale (At 6,2-6). Le due figure previste nella chiesa locale erano le seguenti (1 Tm 3,1-7.8-13; Tt 1,5-9): i conduttori (1 Tm 3,2 epískopos «sorvegliante, ecc.»; 1 Tm 5,17; Tt 1,5 presbýteros «anziano») aveva il compito di episkopḗ «sorveglianza, supervisione, sovrintendenza» (1 Tm 3,1), detenevano la presidenza nella chiesa locale e servivano con la Parola e l’insegnamento (1 Tm 5,17); essi pascevano il gregge (1 Pt 5,1ss) e svolgevano anche la cura pastorale (Gcm 5,14). I collaboratori (1 Tm 3,8.12 diákonoi «servitori; chi esegue i comandi di un altro»; da diṓkō nell’accezione di «seguire qualcuno; correre su commissione») avevano un incarico di natura pratica (cfr. diakonéō «essere un servitore, essere al servizio di, amministrare alle dipendenze di qualcuno e curando gli interessi di quest’ultimo»; 1 Tm 3,10).


4.  UN CONSIGLIO DI CHIESA?: Abbiamo visto che si parla di «anzianato» (gr. presbytérion), intendendo con esso il «consiglio degli anziani». Non è sbagliato parlare di «consiglio di chiesa», se si intende la stessa cosa. Abbiamo visto che in tutti i brani del NT, in cui furono prese decisioni, si riunirono solo i missionari (o emissari; gr. apóstoloi) e gli anziani. Non è mai scritto che altri, che coadiuvavano questi ultimi (collaboratori, servitori, assistenti, diaconi o come si voglia chiamarli), partecipassero a tale consesso e avessero un diritto di voto o di veto.
     Può succedere che, durante la fase missionaria di un’opera, un missionario si raduni con i suoi collaboratori, alfine di insegnare loro il modo come affrontare i problemi, cosicché un giorno, quando alcuni di loro saranno riconosciuti come conduttori, lo potranno affiancare nelle decisioni. In tal modo, un giorno, quando il missionario andrà via, essi potranno anche sostituirlo nella gestione della chiesa. Tuttavia, fintantoché essi sono collaboratori, la loro funzione è solo di interlocuzione e, di supporto e di consiglio, non decisionale né deliberante. In caso contrario, ciò costituirebbe un abuso rispetto alle direttive bibliche.

L’ARTICOLO COMPLETO SI TROVA SUL SITO
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Cdc1_N+D_UnV.htm] SOLO DOPO AVER LETTO L’INTERO SCRITTO SUL SITO, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.

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