CONSIGLIO DI CHIESA 1: NATURA E DINAMICHE
In questo
articolo approfondiamo che cosa sia il consiglio di chiesa, quindi la
sua natura e le sue dinamiche interne. Nel prossimo articolo approfondiremo i conflitti
interni e la loro valutazione.
ATTENZIONE! Questo articolo presenta un tema delicato e ha un carattere
specialistico, perciò non è per tutti. Per favore, non intervenire se, dopo
aver LETTO L’INTERO ARTICOLO SUL SITO (clicca sul link alla fine), ti rendi conto che
ti manca la necessaria competenza in merito!
1. ALCUNI TERMINI UTILI [→ sul sito]
2. LE QUESTIONI NEL NT [→ sul sito]
3. I DUE
TIPI DI MINISTERI NEL NT: Sia in ambiente di missione, sia nelle assemblee locali,
sono previste due differenti figure:
i titolari e i loro collaboratori.
■ Aspetto missionario: [→ sul sito]
■ Aspetto ecclesiale: Similmente accadeva nella chiesa locale. Gli apostoli riconobbero dei loro collaboratori, che
li coadiuvavano nelle incombenze pratiche, mentre essi stessi potevano
dedicarsi maggiormente all’opera spirituale (At 6,2-6). Le due figure previste nella chiesa locale erano le seguenti (1 Tm
3,1-7.8-13; Tt 1,5-9): i conduttori
(1 Tm 3,2 epískopos «sorvegliante, ecc.»; 1
Tm 5,17; Tt 1,5 presbýteros «anziano») aveva il compito
di episkopḗ «sorveglianza, supervisione, sovrintendenza» (1 Tm 3,1),
detenevano la presidenza nella chiesa locale e servivano con la Parola e
l’insegnamento (1 Tm 5,17); essi pascevano il gregge (1 Pt 5,1ss) e svolgevano
anche la cura pastorale (Gcm 5,14). I collaboratori
(1 Tm 3,8.12 diákonoi «servitori; chi esegue
i comandi di un altro»; da diṓkō
nell’accezione di «seguire qualcuno; correre su commissione») avevano un
incarico di natura pratica (cfr. diakonéō «essere un servitore,
essere al servizio di, amministrare alle dipendenze di qualcuno e curando gli
interessi di quest’ultimo»; 1 Tm 3,10).
4. UN CONSIGLIO
DI CHIESA?:
Abbiamo visto che si parla di «anzianato» (gr. presbytérion),
intendendo con esso il «consiglio degli
anziani». Non è sbagliato parlare di «consiglio di chiesa», se si intende la stessa
cosa. Abbiamo visto che in tutti i brani del NT, in cui furono prese decisioni,
si riunirono solo i missionari (o emissari; gr. apóstoloi) e gli anziani. Non è mai
scritto che altri, che coadiuvavano questi ultimi (collaboratori, servitori,
assistenti, diaconi o come si voglia chiamarli), partecipassero a tale consesso
e avessero un diritto di voto o di veto.
Può succedere che, durante la fase missionaria di un’opera, un
missionario si raduni con i suoi collaboratori, alfine di insegnare loro
il modo come affrontare i problemi, cosicché un giorno, quando alcuni di loro
saranno riconosciuti come conduttori, lo potranno affiancare nelle decisioni.
In tal modo, un giorno, quando il missionario andrà via, essi potranno anche
sostituirlo nella gestione della chiesa. Tuttavia, fintantoché essi sono
collaboratori, la loro funzione è solo di interlocuzione e, di supporto
e di consiglio, non decisionale né deliberante. In caso contrario, ciò
costituirebbe un abuso rispetto alle direttive bibliche.
L’ARTICOLO COMPLETO SI TROVA SUL SITO…
[CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Cdc1_N+D_UnV.htm] SOLO DOPO AVER LETTO L’INTERO SCRITTO SUL SITO, voi che
rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per
e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo
sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.
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questo tema qui o sulla mia pagina di "Facebook": https://www.facebook.com/notes/puntoacroce/consiglio-di-chiesa-1-natura-e-dinamiche/10153356389417990
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