CREDERE
NELLA FEDE O IN DIO?
1. ENTRIAMO IN TEMA:
All’immagine originale de «La Bibbia ogni
giorno», ho fatto alcune mie correzioni. La ripetizione di luoghi comuni, come
«ciò che la fede può fare», crea un falso
consenso, a cui poi alcuni non badano più. Per questo si fa bene a
riportare alla mente la verità biblica.
2. DOBBIAMO CELEBRARE
LA FEDE?: Ecco un altro esempio. Egidio
Annunziata scrive tra altre cose condivisibili:
«In queste circostanze dobbiamo
celebrare la FEDE e dobbiamo compiere azioni valorose» (qui;
29-08-2015). Gli ho risposto così: Tu scrivi che «dobbiamo celebrare la FEDE».
No, noi non crediamo nella fede, ma in Dio; altrimenti creiamo un «altro evangelo». Perciò dobbiamo celebrare non la fede, ma il Signore!
Sapete che cosa mi
ha risposto? «La Fede è Cristo»
(31-08-2015). No, la «fede» è la «fiducia»
in Cristo, non Cristo stesso. Come può l’espressione del cuore verso
qualcuno essere tale qualcuno? Non tornano i conti già per motivi di semplice
logica.
Egli mi ha
risposto ancora così: «In Ebrei 12,2 è scritto: “Fissando lo sguardo su Gesù, Colui che crea la fede e la rende perfetta”.
Caro fratello, come sai, non mi piacciono le dispute, ma i miei messaggi sono
volti a far conoscere e credere in Gesù Cristo, l’autore della nostra Fede» (31-08-2015). Ecco la mia ennesima
risposta: Dici bene: Gesù è «l’autore
della nostra fede». Come può egli essere la «fede» (= fiducia) stessa? Non ti dice allora la logica, sia
umana sia biblica, che «dobbiamo celebrare
Cristo» e non la nostra fiducia in Lui? Se i nostri messaggi sono «volti a
far conoscere e credere in Gesù Cristo», allora faremmo bene a cominciare a tagliare rettamente la Parola della
Verità, affinché siamo approvati da Dio
e non siamo degli operai confusi (2
Tm 2,15). Col nostro linguaggio
salvaguarderemo gli altri, se è secondo verità, oppure condizioneremo
negativamente gli altri, se esponiamo «quasiologie», ossia approssimazioni dottrinali. Ripetendo cose approssimative, esse
diventano consenso per noi e altri,
e alla fine crediamo che la Scrittura dica proprio così. Quindi, è una grande responsabilità rappresentare la
dottrina con veracità, con lealtà e con scrupolo.
Ammetto che mi ha
molto sorpreso, quando ha affermato come risposta: «Infatti affermavo questo! Magari
non ti è stato chiaro» (31-08-2015).
Perplesso mi sono domandato: Come si fa a dire che capri e cavoli siano la stessa cosa? Come si fa a suggerire che io
abbia preso fischi per fiaschi?
3. ALCUNE
CONSIDERAZIONI: [→ sul sito]
SUL SITO SEGUONO I CONTRIBUTI DEI LETTORI E LE MIE EVENTUALI
OSSERVAZIONI
[CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/T1-Cred_fede_EdF.htm]
SOLO
DOPO AVER LETTO L’INTERO SCRITTO SUL SITO, voi che rispondereste nel
merito alle questioni in esso contenute?
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diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito
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