lunedì 19 ottobre 2015

Il quasi ateo e l’aldilà



IL QUASI ATEO E L’ALDILÀ

Un lettore mi ha scritto quanto segue: Salve, mi chiamo Massimo. Ho trovato interessanti i vostri argomenti. Si può dire ormai, che sono un ex cattolico sulla via dell’ateismo e che ho ancora le idee molto confuse per quello che riguarda l’escatologia. Avrei delle domande da fare: ▪ 1. Cosa vuol significare la parabola di Lazzaro e del ricco epulone allora? ▪ 2. I passi della Bibbia, che alludono al Purgatorio, non sono molti, ma sufficienti a far credere che ci sia. Cosa ne pensa? ▪ 3. Quale versione della Bibbia bisogna studiare, se non ce n’è una che corrisponda all’altra? ▪ 4. Cosa accadrà a un ateo dopo la morte? In attesa di un vostro riscontro, porgo cordiali saluti. Grazie. {M.S.; 12-10-2015}

AD ASPETTI RILEVANTI DI TALI QUESTIONI RISPONDO COME SEGUE: [...] Riguardo alle domande poste si veda inoltre quanto segue e alcuni articoli di approfondimento già presenti sul mio sito.

     ■ 1. Cosa vuol significare la parabola di Lazzaro e del ricco epulone allora?
     Letterariamente non si tratta di una «parabola», ma di una rivelazione di Gesù Messia. Con tale narrazione Gesù mostrò il destino di due uomini appena dopo la morte: l’uno andò in Paradiso (il luogo di godimento preventivo in attesa della risurrezione a vita); l’altro si ritrovò nell’Ades (il luogo di patimento preventivo in attesa del giudizio finale). Per i dettagli si veda l’articolo «Il ricco, Lazzaro e i generi letterari».

     ■ 2. I passi della Bibbia, che alludono al Purgatorio, non sono molti, ma sufficienti a far credere che ci sia. Cosa ne pensa? [sul sito]
     ■ 3. Quale versione della Bibbia bisogna studiare, se non ce n’è una che corrisponda all’altra? [sul sito]

     ■ 4. Cosa accadrà a un ateo dopo la morte?
     La sacra Scrittura non lascia dubbi in merito. Dio ha un solo metodo di salvezza: «È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio» (Ef 2,8; cfr. Rm 5,2). Per accedere a tale salvezza per i meriti di Cristo soltanto, bisogna aver fatto una decisione di fede, prima di morire; infatti, già subito dopo la morte c’è un giudizio preventivo, che stabilisce la destinazione (Eb 9,27); alla fine dei tempi, ci sarà poi il giudizio finale, per stabilire l’entità della pena degli increduli e dei malvagi (Ap 20,11-15). Questa è la discrimina fra salvezza e perdizione: «Chi crede nel Figlio, ha vita eterna; ma chi rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui» (Gv 3,36). Quindi, ogni ateo è perduto, rimane tale, dopo la morte va nell’Ades (luogo di condanna preventivo; Lc 16,23) e alla fine dei tempi, dopo il giudizio finale, sarà destinato al fuoco eterno (Ap 20,15; 21,8).

[CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Dot/A1-Ateo_aldila_Esc.htm] SOLO DOPO AVER LETTO L’INTERO SCRITTO SUL SITO, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
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