UN
NUOVO PATTO STIPULATO NELL’AT? 1: MOSÈ E I PROFETI
Le singole parti
► 1. Mosè e i profeti
► 2. Osea e il nuovo «matrimonio»
► 3. L’evangelo di Isaia
► 4. Il contesto del nuovo patto in Geremia
► 5. La conferma di Ezechiele
► 6. Aspetti finali
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Come si vede dall’indice, questo confronto con Fernando De
Angelis si estende per sei parti. Qui di seguito riportiamo la prima parte.
1. ENTRIAMO IN TEMA: [→ Sul sito]
2. I PROFETI ERANO PREDICATORI PIÙ CHE
SCRITTORI? [→ Sul sito]
3. GIÀ MOSÈ ANNUNCIA IL «NUOVO PATTO»?
3.1. LE TESI (Fernando De Angelis): Sai
bene che la fine del Deuteronomio (capp. 28-33) costituisce «l’impianto predizionale dell’AT», cioè
una cornice entro la quale si manterranno i profeti successivi. Sintetizzo
quanto scritto in 30,3-6: «Il tuo Dio
farà ritornare i tuoi dalla
schiavitù […] il tuo Dio circonciderà
il tuo cuore e il cuore dei tuoi discendenti». Già Mosè, dunque, collega un’opera
di Dio «nel cuore» (credo concepibile solo come «grazia») con il ritorno da una
schiavitù che Israele si meriterà.
3.2. OSSERVAZIONI E OBIEZIONI (Nicola
Martella): Come ben sai, il termine tecnico «impianto predizionale dell’AT» l’ho coniato io stesso nelle mie
lezioni teologiche e si trova nelle mie opere da lungo tempo, oltre che nella
mia opera «Radici 1-6» (Panorama dell’AT), anche nel Manuale Teologico dell’Antico Testamento (Punto°A°Croce, Roma 2002): «Impianto predizionale e predizione profetica»,
p. 184; «Impianto predizionale», pp. 184s.
Mosè parlò di un grande ritorno, dopo
una grande apostasia, un grande giudizio storico e una grande dispersione. Non
disse quando ciò si sarebbe temporalmente avverato. Questo fu compito dei proclamatori dell’AT, ai quali Dio
rivelò sulla base di tale «impianto predizionale» tasselli nuovi per il grande
puzzle teologico dell’AT. Come Mosè e i proclamatori indicavano, ciò doveva
accadere in tempi escatologici, in
connessione dell’avvento di uno specifico portavoce di Dio, per così dire un nuovo Mosè (Dt 18,15-19), e un nuovo Davide (Ez 34,23s; 37,24s).
Già Mosè annunciò il «nuovo patto»? In
senso stretto no. Infatti, tale rinnovamento spirituale d’Israele, connesso al
ritorno in patria e alla conversione collettiva, non era visto da Mosè in
funzione di una nuova legge (ogni nuovo patto la necessita, per essere tale;
cfr. Eb 8,13), ma del mettere
«in pratica tutti questi comandamenti, che oggi ti do» (Dt 30,8). Il vero
«nuovo patto» prevede il superamento del regime legale precedente, che così
viene messo definitivamente in ombra (Eb 10,1).
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