UN
NUOVO PATTO STIPULATO NELL’AT? 5: LA CONFERMA DI EZECHIELE
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Questo confronto con Fernando De Angelis si estende per sei
parti. Qui di seguito riportiamo la quinta
parte.
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1. LE TESI (Fernando De Angelis): Ezechiele riprenderà, poi,
lo stesso tema [di Isaia e Geremia,
N.d.R.] in modo più sintetico e, perciò, risulta ancora più chiaro. Dato che
Ezechiele rivolse la sua parola agli
esuli in Babilonia, dove lui stesso si trovava, l’applicazione a quell’uditorio
delle sue parole è inevitabile. Ezechiele trasmise, da parte di Dio, il
seguente messaggio: «Vi farò uscire dalle nazioni, vi radunerò da tutti i paesi, e vi ricondurrò nel vostro paese; vi
aspergerò d’acqua pura e sarete puri
[…] vi darò un cuore nuovo e metterò
dentro di voi uno spirito nuovo […]
sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio» (Ez 36,24-28).
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2. OSSERVAZIONI E OBIEZIONI (Nicola Martella):
Fernando De Angelis mostra anche qui come sia facile semplificare questioni complesse; e ciò
vale anche per l’intero messaggio di questo proclamatore, che egli riduce a
pochi versi tolti dal loro contesto. Eppure, anche e proprio Ezechiele smentisce
le sue facili tesi riguardo a una stipula del nuovo patto al tempo dell’AT.
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2.1. UNA «NUOVA NASCITA»?: Una prima semplificazione, con cui si proietta volentieri
la «nuova nascita» del NT — questa è la convinzione che Fernando De Angelis mi
ha palesato a voce —, è data dall’espressione «vi darò un cuore nuovo e
metterò dentro di voi uno spirito nuovo» (Ez 36,26; 11,19 medesimo cuore). Che
significa in realtà tale locuzione? «Cuore nuovo» non significa nient’altro che un nuovo modo di pensare
(«cuore» è sede del pensiero e della volontà). «Spirito nuovo» intende una mentalità nuova («spirito» è usato
spesso per l’atteggiamento mentale.
[...] [→ Sul sito]
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2.2. UN «NUOVO PATTO» NELL’AT?: La parola
rivolta agli esuli giudei da parte di Dio non significa che si sarebbe
adempiuta con loro. Dopo settant’anni ben pochi di loro erano rimasti, e fra i
sopravvissuti ben pochi intendevano ritornare in patria a causa dell’età, degli
strapazzi e altre cose. Perché si realizzassero le promesse di Dio, era
necessario che si adempiessero le premesse storiche, dottrinali, devozionali ed
etniche da parte dell’intero Israele.
■ Ritorno nazionale: [→ Sul sito]
■ Nazione unica: [→ Sul sito]
■ Possedimento di tutto il paese per sempre:
[→ Sul sito]
■ Pace e prosperità perpetue: [→ Sul sito]
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■ Il nuovo Davide: Era necessario l’avvento
di un «nuovo Davide», che unificasse il regno sotto di sé, esercitasse la
giustizia e desse al popolo del patto pace, prosperità e supremazia sui popoli
circonvicini.
Tornando all’allegoria del buon pastore, l’Eterno
disse: «E susciterò sopra di esse [= le
pecore] un solo pastore, che le
pascolerà: il mio servo Davide; egli
le pascolerà, egli sarà il loro pastore. [24] E io, l’Eterno, sarò il loro Dio,
e il mio servo Davide sarà principe
in mezzo a loro» (Ez 34,23s). Il grande ritorno nella terra del possesso
era connesso, quindi, a una grande riunificazione in una sola nazione (Ez
27,22), a una grande purificazione storica (v. 23) e all’avvento del nuovo
Davide: «Il mio
servo Davide sarà re sopra di loro
ed essi avranno tutti un medesimo
pastore» (v. 24).
Né Zerubabele né Nehemia furono un
«nuovo Davide». Al
possesso perpetuo del suolo nazionale Dio connesse un governo perpetuo da parte
del nuovo Davide: «Il mio servo Davide sarà loro principe in perpetuo» (Ez 37,25).
Gesù
stesso tornò a tale allegoria del buon pastore, rivendicando di essere Lui
questi (Gv 10,11.14) e dichiarando gli altri come mercenari (vv. 13s), ladri e
briganti (v. 8). Ecco inoltre la sua rivendicazioni di riunificatore dell’intero
popolo del patto: «Ho anche delle altre
pecore, che non sono di questo ovile; anche quelle devo io raccogliere, ed esse
ascolteranno la mia voce, e vi sarà un
solo gregge, un solo pastore»
(Gv 10,16).
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■ Patto perpetuo: Tale nuovo patto
sarebbe stato definitivo e perenne, così da non poter essere e aggiornato
abrogato da un altro. «E io fermerò con loro un patto
di pace: sarà un patto
perpetuo con loro; li stabilirò
fermamente, li moltiplicherò, e metterò il mio santuario in mezzo a loro per
sempre» (Ez
37,26 ebr. berît `ôlām «ingiunzione eterna, perpetua o
per sempre»= LXX diathḗkē aiōnía). Solo del nuovo patto del NT
si può dire che sarà per sempre.
■ Presenza perpetua del Signore: [→ Sul sito]
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L’ARTICOLO
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[CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Nov_Patt5_Ez_Lv.htm]
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