CALUNNIATORI
VOCAZIONALI A RISCHIO
C’è una sorta di calunniatori, che pretende di poter
esplicare tale sua «vocazione» addirittura per onorare il Signore! Tali pubblici denunziatori sentono una chiamata
dall’alto! Affermano di voler ristabilire
la verità (la loro!) nel popolo di Dio. Intanto, per dei punti di vista
discordanti dai loro, gettano fango
a destra e a manca sul loro prossimo, indifferenti
per i danni che producono non solo per la reputazione altrui, ma anche per
la testimonianza dell’Evangelo e nel regno di Dio. E facendo ciò, si sentono
dei «giusti», sì dei «giustizieri».
Ora, che afferma la Parola di Dio riguardo a un tale sedicente mandato?
Gesù ha insegnato
a guadare ai frutti, essendo essi
decisivi nel riconoscere l’albero (Mt 7,16.20). Non basta l’apparenza di
pecora, se dentro di è lupi rapaci (v. 15). Un albero buono non produce frutti cattivi, e viceversa (vv. 17s).
Non si può
pretendere di fare cose ingiuste per
onorare Dio. «Si colgono forse delle uve dalle spine, o dei fichi dai
triboli?» (v.
16), chiedeva Gesù. E Giacomo, riprendendo tali parole, portò questa
riflessione: «La lingua,
nessun uomo la può domare; è un male
senza posa, è piena di mortifero veleno.
Con essa benediciamo il Signore e Padre; e con essa malediciamo gli uomini, che
sono fatti a somiglianza di Dio. Dalla medesima bocca procede benedizione e
maledizione. Fratelli miei, non dev’essere così. La fonte getta essa dalla medesima apertura il dolce e l’amaro? Può, fratelli miei, un fico fare ulive, o una
vite fichi? Neppure può una fonte salata dare acqua dolce» (Gcm 3,8-12).
Perciò, il calunniatore (gr. diábolos)
è spregevole agli occhi di Dio, anche quando pretende di fare ciò, per onorare
il Signore! Chi si arroga il diritto di gettare fango sugli altri, non è una
persona retta, ma malvagia; e come tale è contaminata nella sua mente, di cui
la lingua è solo la periferica
evidente! (cfr. Gcm 3,6).
Chi calunnia il suo prossimo, abusando
addirittura del nome di Dio, è paragonabile a un falso profeta (cfr. Gr 14,14). I calunniatori per vocazione, se non
si ravvedono, corrono un grave rischio, vivendo essi su una polveriera, che
prima o poi li distruggerà.
Che triste, un giorno, quando compariranno dinanzi al Signore, con la pretesa di
essere da Lui onorati, per l’opera di diffamazione condotta sedicentemente nel
nome di Gesù (Mt 7,22), si sentiranno dire da Lui: «Io non vi conobbi mai; allontanatevi da me, voi tutti operatori d’iniquità» (v. 23).
Qui ci sono solo alcuni brani dello scritto, il resto segue sul sito…
[CONTINUA LA LETTURA:
http://puntoacroce.altervista.org/_Den/A1-Calunnia_vocaz_Esc.htm]
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