TATUAGGI DI CUORE
Immaginatevi il figlio di un tatuatore professionale
molto famoso nell’ambiente, che torna a casa e gli comunica così la sua
conversione: «Papà, mi sono fatto fare un tatuaggio speciale. E questo sarà
pure l’ultimo». Il padre arriccia la fronte e sbotta: «Chi mai può averti fatto
un tatuaggio così speciale, visto che io ho vinto i migliori premi
internazionali di tatuaggio?». Il figlio sorride e continua: «Dio mi ha tatuato
il Signore Gesù Cristo là, dove tu non potresti mai farlo, ossia nel cuore! Lì
rimarrà per sempre indelebile per la grazia di Dio». Il padre rimane sorpreso
per il modo a lui comprensibile, con cui il figlio gli ha annunciato
l’Evangelo.
Questa
similitudine mi sembra anche un modo illustrativo per spiegare la differenza
fra un credente nominale e un credente
rigenerato (Nicola Martella; fonte:
http://puntoacroce.altervista.org/+Cita/Cita_T_Sh.htm,
lemma «Tatuaggi di cuore»).
Il tema di questo scritto non riguarda i tatuaggi in se
stessi, ma la rigenerazione. Di
quest’ultima si parla nel NT come di «circoncisione
del cuore» (Rm 9,29 in
spirito, non in lettera), contrapposta a quella della carne (v. 28; cfr. Fil
3,3).
Il resto dello scritto si trova sul sito.
[CONTINUA LA LETTURA:
www.diakrisis.altervista.org/_Dot/T1-Tatuaggi_cuore_EdF.htm]
Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito,
voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? ATTENZIONE: Quanto scritto sulle
bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può
diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito
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