venerdì 8 giugno 2012

La conduzione, i suoi sistemi e pericoli

LA CONDUZIONE, I SUOI SISTEMI E PERICOLI

Ho ricevuto uno scritto di Edoardo Piacentini. Egli interveniva con esso nella discussione dell’articolo «Comportamenti erronei di conduttori verso i membri». Per l’inquadramento delle questioni rimandiamo al tema di discussione corrispondente. Mi sono limitato soltanto ad adattarlo, a strutturarlo e dargli dei titoli intermedi. In tal modo, ho potuto rispondere al suo scritto punto per punto.


1.  PERCHÉ DICO NO A UNA CONDUZIONE MONOCRATICA (Edoardo Piacentini)
     Pericoli del pastorato: Nella Bibbia non è detto che bisogna lasciare a un solo anziano la responsabilità di una comunità; anzi, quando ciò accade, è molto pericoloso, perché si apre la porta a un’autocrazia con tutti i suoi frutti negativi. Il grave errore, cui sono incorsi la maggior parte dei movimenti evangelici, nonostante il modello di comunità neotestamentaria, a cui s’ispirano, è stato quello d’aver dato un carattere monarchico al pastorato. In molte comunità evangeliche il pastore è, infatti, l’unico conduttore e responsabile della vita della comunità e per quanto riguarda gli anziani, se ne fa volentieri a meno! Un uomo solo, sia questi un anziano, un pastore o fosse pure un apostolo, non deve mai dominare la comunità, poiché, oltre a non poter fare tutto da sé, per quanto ne possa essere capace, la chiesa si trova a essere privata dalla sana guida, che proviene dal consiglio di diversi consiglieri.

     L’affare di famiglia: Inoltre, nel caso in cui un anziano o un pastore assuma da solo il governo della comunità, può capitare che in realtà esso diventi il governo della famiglia di quell’anziano o di quel pastore. Ci sono stati casi in cui la moglie e i figli dell’anziano o del pastore hanno influenzato l’andamento della vita della comunità, perché le decisioni prese non sono state altro che il risultato di discussioni familiari.

     Il principio plurale: Nella chiesa primitiva la guida della comunità era affidata a un collegio d’anziani (in greco = presbyterion), formato da un insieme di presbyteroi o anziani, i quali collaboravano tra loro di pari consentimento (1 Timoteo 4,14), svolgendo ognuno il ruolo affidatogli da Dio. Ogni anziano, inoltre, si circondava di discepoli, che non solo istruiva (1 e 2 Timoteo, Tito), ma con i quali condivideva anche il suo ministero (Romani 16,21; 1 Corinzi 4,17; Filippesi 2,19-23; 1 Tessalonicesi 3,5-6; Tito 1,5-9). Era, dunque, completamente estraneo alla chiesa primitiva il concetto che il pastore fosse l’unico responsabile della comunità, dirigendo e svolgendo in prima persona ogni sua attività.
     L’apostolo Paolo, in più occasioni, ha ricordato che lo Spirito Santo distribuisce ai membri della comunità diversità di doni spirituali e di ministeri (Romani 12,3-8; 1 Corinzi 12,4-11; ecc.); perciò ognuno deve espletare il suo ruolo sotto il comando e l’autorità del Signor Gesù, prendendo esempio dal corpo umano, le cui membra funzionano tutte, svolgendo ciascuna la sua funzione sotto la direzione del cervello…
     Seguono inoltre i seguenti punti: Limitazioni del singolo; Forza dei molti; 2. Alcune osservazioni sulla conduzione (Nicola Martella).
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_TP/A1-Conduzione-sistemi_EdF.htm ] Solo dopo aver letto l’intero scritto, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute? {Nicola Martella}


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