giovedì 20 marzo 2014

Evviva la «santa ignoranza»?



EVVIVA LA «SANTA IGNORANZA»?

1. ENTRIAMO IN TEMA: Avevo messo in rete l’articolo «Se ci fosse una grammatica biblica!», in cui rispondevo alla richiesta di un lettore sull’uso dei pronomi e degli aggettivi personali messi in maiuscolo, quando riferiti a Dio (Suo amore; adorarLo, ecc.). In esso abbiamo trattato anche l’uso di certi aggettivi qualificativi messi in maiuscolo, quando riferiti alle Persone divine (p.es. Spirito Santo) o quando sono oramai termini tecnici (p.es. Santa Cena). Era solo questo e niente di più
     Rimasi un po’ sorpreso di ricevere in reazione un contributo di Davide Forte, che ha dato inizio al seguente confronto. Sebbene l’articolo, da cui tutto è partito, parlasse d’altro, si è messo a fare l’apologia della «santa ignoranza». Sinceramente ne sono rimasto molto sorpreso. Temendo che tale atteggiamento possa essere abbastanza diffuso, ho deciso di pubblicare tale confronto, per fare nuovamente chiarezza su tale questione e per recuperare alla sapienza e al discernimento biblici i lettori.

2. UN SINGOLARE CONFRONTO
Davide Forte: Martella Nicola, immagina se Gesù avesse scelto solo gli scribi come suoi discepoli. Cosa ne sarebbe stato di tutti gli altri? Avrebbe fatto né più e né meno come il Sacro Romano Impero, che ha creato la classe docente e quella discente, serie A e serie B. Invece Dio ha scelto le cose pazze, che non sono, per svergognare le savie e indebolire le savie e forti.
     «In quel tempo Gesù prese a dire: “Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così ti è piaciuto» (Matteo 11,25s).
     Nicola, io ringrazio Dio che non sono un letterato, avrei peccato d’orgoglio contro chi non ha avuto possibilità di studiare. Infatti, da questi [piccoli N.d.R.] riesco a farmi capire bene; sono felici loro, e lo sono pure io. {18-03-2014}

Nicola Martella: Non capisco proprio che cosa c’entri il contenuto del tuo contributo con l’articolo «Se ci fosse una grammatica biblica!», visto che si parla completamente d’altro.
     Inoltre, anche nel contenuto, quanto scrivi è solo una verità parziale, che segue il tipico schema della «santa ignoranza». In Matteo 11,25 il Signore Gesù intendeva gli scribi (= studiosi della Scrittura) del giudaismo, che non l’avevano riconosciuto come Messia. Paolo intendeva i sapienti del mondo (1 Cor 1,27; 3,19). Né Gesù né Paolo volevano accreditare una «santa ignoranza». Gesù stesso parlò di «ogni scriba ammaestrato per il regno dei cieli» (Mt 15,32). Paolo si definì «insegnante (o dottore) dei Gentili» (1 Tm 2,7). Pietro accreditò Paolo come uno studioso delle Scritture, mediante il quale Dio ha dato insegnamenti, che uomini ignoranti e instabili distorcono (2 Tm 3,15s). Quindi, neppure Pietro incoraggiava una «santa ignoranza». Paolo, parlando delle funzioni ministeriali, presentò come indispensabile che vi siano degli «insegnanti» (o dottori) nelle chiese, per equipaggiare il credenti nella conoscenza e nel ministero (1 Cor 12,28; Ef 4,11s).
     Quindi, è ora di smetterla con la distorta difesa di una sedicente «santa ignoranza», altrimenti si diventa come quelli, che vogliono «essere dottori della legge, quantunque non intendano quello, che dicono, né quello che danno per certo» (1 Tm 1,7). Ci sono tanti che vogliono farla da maestri (Gcm 3,1), sebbene non ne abbiano i carismi. La Scrittura ci esorta però a rimanere nel limite del campo, che il Signore ha assegnato a ognuno (cfr. 2 Cor 10,12-16); così si fa meno danno a se stessi e agli altri. Infatti, il rischio dei «maestri auto-nominati» è che agiscano per «prurito d’udire», secondo le loro «proprie voglie», che facciano distogliere le orecchie dalla verità e facciano volgere la gente ai miti dottrinali di loro invenzione (2 Tm 4,3; cfr. 2 Pt 2,1).

Il resto dello scritto segue sul sito
     [CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Sant_ignora_R12.htm] Solo dopo aver letto l’intero scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.


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