EVVIVA
LA «SANTA IGNORANZA»?
1.
ENTRIAMO IN TEMA: Avevo messo in rete l’articolo «Se ci fosse una grammatica biblica!», in cui
rispondevo alla richiesta di un lettore sull’uso dei pronomi e degli aggettivi
personali messi in maiuscolo, quando riferiti a Dio (Suo amore; adorarLo,
ecc.). In esso abbiamo trattato anche l’uso di certi aggettivi qualificativi messi in maiuscolo, quando riferiti alle
Persone divine (p.es. Spirito Santo) o quando sono oramai termini tecnici (p.es. Santa Cena). Era solo questo e niente di più
Rimasi un po’
sorpreso di ricevere in reazione un contributo di Davide Forte, che ha dato
inizio al seguente confronto. Sebbene l’articolo, da cui tutto è partito,
parlasse d’altro, si è messo a fare l’apologia
della «santa ignoranza». Sinceramente ne sono rimasto molto sorpreso.
Temendo che tale atteggiamento possa essere abbastanza diffuso, ho deciso di
pubblicare tale confronto, per fare nuovamente chiarezza su tale questione e
per recuperare alla sapienza e al discernimento biblici i lettori.
2.
UN SINGOLARE CONFRONTO
■ Davide Forte: Martella Nicola, immagina se
Gesù avesse scelto solo gli scribi come
suoi discepoli. Cosa ne sarebbe stato di tutti gli altri? Avrebbe fatto né più e
né meno come il Sacro Romano Impero, che ha creato la classe docente e quella discente, serie A e serie B. Invece Dio ha scelto
le cose pazze, che non sono, per svergognare
le savie e indebolire le savie e forti.
«In quel tempo Gesù prese a dire: “Io ti
rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto
queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così ti è
piaciuto» (Matteo 11,25s).
Nicola, io ringrazio
Dio che non sono un letterato, avrei peccato d’orgoglio contro chi non ha avuto
possibilità di studiare. Infatti, da questi [piccoli N.d.R.] riesco a farmi capire bene; sono felici loro, e lo
sono pure io. {18-03-2014}
▬ Nicola Martella: Non
capisco proprio che cosa c’entri il contenuto del tuo contributo con l’articolo
«Se ci fosse una grammatica biblica!», visto che
si parla completamente d’altro.
Inoltre, anche nel
contenuto, quanto scrivi è solo una verità parziale, che segue il tipico schema
della «santa ignoranza». In Matteo 11,25 il Signore Gesù intendeva gli scribi (= studiosi della Scrittura) del
giudaismo, che non l’avevano riconosciuto come Messia. Paolo intendeva i sapienti del mondo (1 Cor 1,27; 3,19).
Né Gesù né Paolo volevano accreditare una «santa ignoranza». Gesù stesso parlò di
«ogni scriba ammaestrato per il regno dei cieli» (Mt 15,32). Paolo si
definì «insegnante (o dottore) dei Gentili»
(1 Tm 2,7). Pietro accreditò Paolo come
uno studioso delle Scritture, mediante il quale Dio ha dato insegnamenti, che uomini ignoranti e instabili distorcono
(2 Tm 3,15s). Quindi, neppure Pietro incoraggiava una «santa ignoranza». Paolo,
parlando delle funzioni ministeriali, presentò come indispensabile che vi siano
degli «insegnanti» (o dottori) nelle chiese, per equipaggiare il credenti
nella conoscenza e nel ministero (1 Cor 12,28; Ef 4,11s).
Quindi, è ora di smetterla
con la distorta difesa di una sedicente
«santa ignoranza», altrimenti si diventa come quelli, che vogliono «essere dottori della legge, quantunque non intendano quello, che dicono, né
quello che danno per certo» (1 Tm 1,7). Ci sono tanti che vogliono farla da maestri (Gcm 3,1), sebbene non
ne abbiano i carismi. La Scrittura ci esorta però a rimanere nel limite del campo, che il Signore ha
assegnato a ognuno (cfr. 2 Cor 10,12-16); così si fa meno danno a se stessi e agli
altri. Infatti, il rischio dei «maestri
auto-nominati» è che agiscano per «prurito d’udire», secondo le loro «proprie
voglie», che facciano distogliere le orecchie dalla verità e facciano volgere la
gente ai miti dottrinali di loro invenzione (2 Tm 4,3; cfr. 2 Pt 2,1).
Il resto dello scritto segue sul sito…
[CONTINUA LA LETTURA:
http://puntoacroce.altervista.org/_Cul/A1-Sant_ignora_R12.htm]
Solo dopo aver letto l’intero
scritto sul sito, voi che rispondereste nel merito alle
questioni in esso contenute?
ATTENZIONE: Quanto scritto sulle
bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può
diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito
«Fede controcorrente» e su altri associati a esso.
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