lunedì 13 aprile 2015

Tentazione e prova secondo Matteo 6,13



TENTAZIONE E PROVA SECONDO MATTEO 6,13

1.  L’ANALISI DEL TESTO: Il seguente approfondimento e nato da una domanda di un lettore e dal dialogo, che ne è sorto.

1.1.  NON CONDURCI NELLA TENTAZIONE
Stefano Meola: Nicola, ho una domanda circa la corretta traduzione del «Padre nostro», nel punto, in cui si afferma: «Non indurci in tentazione». Che cosa afferma veramente? Ho provato a tradurre dall’inglese, ma mi risulta comunque la stessa cosa: «Non indurci in tentazione». È così anche dal greco «originale»? {08-04-2015}

Nicola Martella: Il testo greco recita così: καὶ μὴ εἰσενέγκῃς ἡμᾶς εἰς πειρασμόν [trasl. kaì mḕ eisenénkēs eis peirasmón]; esso significa letteralmente quanto segue: «e che tu non ci porti nella [non ci conduci dentro la] tentazione [o prova]» (Mt 6,13). Tale verbo eisenénkēs è aor. cong. att. e intende la possibilità, non la realtà; non è un comando, ma una richiesta; non intende un’azione costante, ma l’evento unico, che cambia le cose per sempre (aoristo). Il termine peirasmós significa «prova, verifica, tentazione». Per i dodici discepoli tale richiesta mirava alla grande crisi, che sarebbe avvenuta con la crocifissione di Gesù. Giuda non superò tale prova, tradendo Gesù e poi mettendo fine alla sua propria vita, Pietro rinnegò il suo Maestro e i discepoli si dispersero.

1.2.  MA LIBERACI DAL MALIGNO! [sul sito]
2.  ALCUNI APPROFONDIMENTI [sul sito]
3.  LA TENTAZIONE DEGLI SPIRITUALI [sul sito]

[CONTINUA LA LETTURA: http://puntoacroce.altervista.org/_BB/A1-Tent_prova_Mt.htm] SOLO DOPO AVER LETTO L’INTERO SCRITTO SUL SITO, voi che rispondereste nel merito alle questioni in esso contenute?
     ATTENZIONE: Quanto scritto sulle bacheche o nei gruppi gestiti da Nicola Martella o inviato per e-mail, può diventare oggetto di un nuovo tema di discussione o un contributo sul sito «Fede controcorrente» e su altri associati a esso.
 


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